IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE DI MARCO MENGONI ” MA STASERA “
IL SIGNICATO DELLA NUOVA CANZONE DI MARCO MENGONI: MA STASERA
Ma stasera di Marco Mengoni – Per raggiungerti dovrò lasciarti andare
a cura della Psicologa Eleonora Damiani
Uno dei libri più conosciuti della talentuosa autrice Chiara Gamberale è La zona cieca, edito nel 2008 da Feltrinelli, e racconta la storia di un amore che ricorda quello nel nuovo brano Ma stasera di Marco Mengoni.
Il cantautore, con la sua solita estrema fluidità e chiarezza, propone un nuovo testo, che pur se molto movimentato rispetto ai precedenti, mantiene uno stampo romantico e al contempo permette l’immedesimazione di chi lo ascolta, senza mai scadere nella banalità o nella ripetitività.
Forse ho sbagliato a parlarti di me, scusami che disastro. Quello che provo per te sembra avorio, ma invece è alabastro. Ti ho scritto un libro di pagine vuote, ma non ci riesco a stare qui con te. Le prime strofe del brano raccontano un amore che, come nella storia di Lorenzo e Lidia in La zona cieca, sembra essere caratterizzato da un potentissimo bisogno di dipendere che va a scontrarsi con un’incredibile paura di restare, laddove restare vorrebbe dire lasciare la zona comfort e sicura per un’esperienza di reale e continuo cambiamento, che potenzialmente potrebbe durare anche tutta la vita. Così il libro di pagine vuote potrebbe rappresentare tutte le opportunità possibili che destano tanta curiosità quanto timore.
I MOSTRI NELLA VITA E NELLA CANZONE DI MARCO MENGONI
Quel sorriso ormai è fuoco amico, schegge impazzite, adesso che vuoi. Guarda il cielo portami indietro, quei mostri nel vetro sembriamo noi. I mostri esistono? È una domanda che a volte i bambini ci fanno, a cui spesso tendiamo a dire di no. No perché è più facile, perché la verità è molto dura da digerire: i mostri esistono e sono parte di noi. È quel passato che torna preponderante quando tutto sembra andare bene, è quel dolore che ci portiamo dentro e che ogni tanto si pone come ostacolo alla nostra felicità, ma soprattutto è quel bambino dentro di noi che urla e calcia dove non sente di essere amato, ma perennemente incompreso dalle parti più critiche di sé. Questi mostri emergono e ledono alle relazioni, come quella tra Lidia e Lorenzo e quella raccontata da Mengoni, finchè riconoscendoli allo specchio capiamo che forse possiamo placarli smettendo di combatterli.
A cosa pensi quando tiri, poco prima che mi chiami, sento tutti i tuoi respiri li sfioro con le mani.
Quella mano sul braccio che tira, mentre da un lato vorrebbe girarsi e correre via, dall’altro non può fare a meno di richiamare a sé la persona amata, rendendosi dipendente, rendendola dipendente. La dipendenza spesso è giudicata, ma finchè la biasimiamo e non ne comprendiamo il bisogno sottostante continuerà a renderci suoi schiavi. Solo accettandoci come dipendenti dal partner, e dunque capendo quella parte di noi che trova riparo nella fusionalità, potremo poi cercare l’autonomia.
Solo accettando la reciproca dipendenza sarà possibile incontrare noi stessi e l’altro per quello che siamo e sceglierci entrambi perchè lo vogliamo. Ma stasera corri forte ti vedo appena, per raggiungerti dovrò lasciarti andare.
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LEGGI IL TESTO DI: “MA STASERA”
Forse ho sbagliato a parlarti di me
scusami che disastro
quello che provo per te sembra avorio ma invece è alabastro
ti ho scritto un libro di pagine vuote ma non ci riesco
a stare qui con te
Quel sorriso ormai è fuoco amico
schegge impazzite adesso che vuoi
guarda il cielo portami indietro
i mostri nel vetro sembriamo noi
a cosa pensi quando tiri
poco prima che mi chiami
sento tutti i tuoi respiri
li sfioro con le mani
Ma stasera corri forte ti vedo appena
e per raggiungerti dovrò lasciarti andare
e stasera la tua voce non è lontana
e prova a prendermi ma non voglio scappare
e anche se ti ho cercato come un’illusione perfetta
vengo verso di te questa notte vorrei fosse eterna
ma stasera corri forte ti vedo appena
e per raggiungerti per non lasciarti andare
andare via
Senza di te nei locali la notte io non mi diverto
a casa c’è sempre un sacco di gente ma sembra un deserto
tu ci hai provato a cercarmi persino negli occhi di un altro
ma resti qui con me
Quel sorriso ormai è fuoco amico
schegge impazzite adesso che vuoi
guarda il cielo portami indietro
i mostri nel vetro sembriamo noi
a cosa pensi quando tiri
poco prima che mi chiami
sento tutti i tuoi respiri
li sfioro con le mani
Ma stasera corri forte ti vedo appena
e per raggiungerti dovrò lasciarti andare
e stasera la tua voce non è lontana
e prova a prendermi ma non voglio scappare
e anche se ti ho cercato come un’illusione perfetta
vengo verso di te questa notte vorrei fosse eterna
ma stasera corri forte ti vedo appena
e per raggiungerti per non lasciarti andare
andare via