Piazza Garibaldi, scopri il significato della canzone di Tropico e Franco 126
IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE DI TROPICO E FRANCO 126 – PIAZZA GARIBALDI
Piazza Garibaldi di Tropico e Franco 126 – Ti guardo e ho l’impressione di cadere
A cura della Psicologa Eleonora Damiani
La voce di Federico Bertellini, in arte Franco 126, si unisce a quella di Davide Petrella, meglio noto come Tropico, per dare forma al nuovo singolo Piazza Garibaldi.
Nelle relazioni amorose investiamo molto di noi stessi e spesso quello che chiamiamo “amore” è l’intreccio di più fattori interni di ognuno dei due componenti.
Lo so che cosa mi volevi dire, che tanto penso solo ai fatti miei. Quante volte cerchiamo nell’altro la conferma di quello che pensiamo di noi stessi? Finchè la lettura del pensiero non esisterà realmente tutto quello che crediamo di sapere rispetto a ciò che pensa la persona che abbiamo di fronte è una proiezione. Eppure leggere nel pensiero può essere comodo se la relazione aiuta a confermare le idee peggiori che abbiamo di noi. Trasporre queste idee nella testa degli altri ci leva il peso di doverci confrontare con la nostra parte più pesante, quella giudicante che in qualsiasi momento è pronta ad autodistruggerci, come fosse una malattia autoimmune.
Sei un grande sogno ma non sei reale.
La relazione è un percorso di crescita in cui ci immergiamo col desiderio inconscio di sfidare i nostri lati più immaturi. Proprio nella delusione di scoprire la persona amata per quella che è e non per quella che appare vi è un’occasione di crescita potendo attribuire all’altro l’umanità che gli è propria e potendosela riconoscere uscendo da un’ottica di ricerca del colpevole. Vengo dal niente, non si stava male. È quel passo indietro che protegge dalla crescita e ripara dall’ignoto, laddove il passato, anche quello doloroso, sembra comunque più sicuro di ciò che non si conosce.
So già che cosa mi volevi dire, ma speri che lo faccia io al posto tuo. È un po’ che non mi riesci più a capire e se mi guardi non ti sembro io. Ma sono ancora io quello di una volta, con la faccia tosta e la battuta pronta. Il dialogo di Franco 126 con la ragazza sembra più un discorso a se stesso allo specchio. Arriva un momento nella vita in cui se seguiamo una strada che non sentiamo nostra non ci riconosciamo più per quello che siamo. La strada errata spesso è composta da tanti ciottoli con scritte sopra parole come “dovere” e “paura”, che lasciano molto poco spazio alla spontaneità e all’autenticità. Così la parte più comica viene sacrificata in nome di frasi come “sto facendo bene?”, “sto facendo male?” rischiando di far sgretolare in aria la relazione.
Mi ricordi il fondo del bicchiere, quelle sere in piena estate a fare niente nel quartiere. Le promesse che non posso mantenere. Ti guardo e ho l’impressione di cadere. Il momento in cui cade la maschera arriva per tutti e mentre, da un lato, crediamo che sia quella della persona amata, in realtà a qualche livello più profondo sappiamo che è la nostra. Come il vaso di pandora vengono scoperchiati quelli che reputavamo essere i mali del mondo, che in fondo non erano altro che i nostri mostri interiori.
L’amore però rimane, nonostante le paure, nonostante gli alti meccanismi difensivi che ci portiamo dietro e quando la persona amata se ne va, non resta altro che ammettere: Ti giuro che ogni volta che parti, ogni volta che parti, vorrei sparisse Piazza Garibaldi. Quel simbolo così personale che ci ricorda che dall’amore non si può scappare.
IL TESTO DI PIAZZA GARIBALDI, LA CANZONE DI FRANCO 126 & TROPICO
Che tanto penso solo ai fatti miei
Vabbè che tanto non mi puoi capire
Ci conosciamo, ma non so chi sei
Cambiamo locale, qui c’è troppo chiasso
Questa è la mia gente, lui è il mio amico grasso
Stringimi le mani, fai tu il primo passo
Portami lontano e dopo mi rilasso
Mi ricordi il fondo del bicchiere, vuoi vedere
Che stavamo meglio se stavamo insieme, tutto bene
Hai pianto e non lo fai vedere
Lo sai, forse avrei fatto il cameriere
Se non fosse arrivata mai la musica
Sei un grande sogno, ma non sei rеale
Vengo dal nientе, non si stava male
L’odio spaventa, ma il peggio è la fame
Non ti mettere a tremare
Sto in giro per le zona mia, tu che fai?
Anche tu non me lo dici mai
È così strano, ma pensavo che
Vorrei soltanto chiederti come stai
Anche tu non me lo chiedi mai
Ogni volta che parti
Vorrei sparisse Piazza Garibaldi
Ogni volta che parti
Ma speri che lo faccia al posto tuo
È un po’ che non mi riesci più a capire
E se mi guardi, non ti sembro io
Ma io sono ancora quello di una volta
Con la faccia tosta e la battuta pronta
Siamo sempre stati bene anche nell’ombra
E ora vuoi saltare giù dal treno in corsa
Mi ricordi il fondo del bicchiere, quelle sere
In piena estate a fare niente nel quartiere
Le promesse che non posso mantenere
Ti guardo e ho l’impressione di cadere
E mi sembra una cosa così stupida
Lo so da sempre che dovevi andare
Vengo dal niente, non si stava male
E c’è silenzio in giro per le strade
Posso sentirmi pensare
Sto in giro per le zona mia, tu che fai?
Anche tu non me lo dici mai
È così strano, ma pensavo che
Vorrei soltanto chiederti come stai
Anche tu non me lo chiedi mai
Ogni volta che parti
Vorrei sparisse Piazza Garibaldi
Ogni volta che parti